mercoledì 21 gennaio 2009

barlafusi 16

io sono uno che mi piacciono questi versi di velimir chlébnikov che son scritti a modo citazione prima che comincia mi compro una gilera di nori paolo

Poco, mi serve.
Una crosta di pane,
un ditale di latte,
e questo cielo
e queste nuvole.

che cè tutta la piccolezza minima necessaria al campare umano che lui senzaltro imparò a spese sue e cè tutta la grandezza donata agratis dalla natura che non ne può fare a meno velimir chlébnikov si vede della volta immensa sopra la testa piena di bei pensamenti combinamenti di parole che mi suscita istantanea simpatia poi dopo curiosità di approfondirlo questo poeta russo che per impressione calda di sentimento immagino libero pazzo anarchico subito venendomimmente ricordare beppe salvia che amo molto i versi suoi di bellezza musicale profondissima altrettanto lui irrequieto del mondo che stava dentro e fuori lui che addirittura succise di propria volontà beppe salvia con suicidio mentre velimir chlébnikov finì in miseria la vita sua dura dimille mestieri dimille solitudini che ciò fatto caso nella poesia qui sopra non parla damore che soprattutto lamore serve a vivere in questa esistenza meglio secondo me ma velimir chlébnikov non conoscendolo nella biografia dettagliata non saprei se era dello stesso parere mio magari essendo sposato fidanzato quantomeno innamorato spesso in altri componimenti che parlava estesamente damore forse era dello stesso parere mio però che non ho fonti in proposito fino adesso che per ora maccontento così. non so voi.

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