giovedì 11 dicembre 2008

barlafusi 1

Io sono uno che quando va in giro noto tante donne belle che son tristi. Sirene che non sorridono e ci hanno le ombre dentro che incupiscono lo sguardo. Esempio questa mattina sulla metro rossa che proprio davanti a me alla fermata sesto marelli si siede una castana spaziale che mi dico: come sei fortunato barlafus che puoi smettere di leggere altri libertini del tondelli e dedicarti alla lettura di questa venere. Io allora la sfoglio, la venere sui 40 anni, cominciando dai suoi occhi verdi pronto a passare a tutto il resto che molto promettevole è. I nostri sguardi si affrontano per un attimo e io vedo le ombre sospese nei due praticelli, e contemplo un poco, forse troppo perché lei infila gli occhi nella borsa carpisa e prende a frugarvici. Femmina deliziosa che conferma la mia osservazione originaria. Allora mi domando: cos'hanno che son così belle per essere tristi queste fanciulle? Che io sempre penso la bellezza è allegrezza; che è un dono che hai ricevuto e ti deve far sentire al colmo di gioia. Perché se sei brutto, non è certo fallo tuo e puoi pure essere simpatico e ricco, ma brutto rimani. Dunque le risposte che mi vengon su son tante eppure non voglio dirlungarmi. Affermo inprimis che queste donne fan troppo poco l'amore. E può succedere per svariati accidenti: come un marito che è di frequente stanco per surlavoro, che invece magari piedaterra un'amante parallela meno bella ma cubana, o come un partner che gli si è afflosciata la fantasia e non solo quella... può succedere. Oppure l'uomo con cui stanno ora gli fa schifo per sequela di stanchezze convivenzali che possono portare a separazione che di solito, secondo opinione statistica, dall'avvocato ci va proprio lei, la donna, inquanto all'uomo gli va bene la situazione di avere la tipa che lavastiracucinascopaeccetera. Oppure che le donne son giù perché da un po' senza uomo, e la mancanza del principe azzurro, è scientificamente provato, spegne la luce dentro e inzitellisce. Insecundis etultimis la mestizia della splendida occhiverdi può nascere magari da stress occasionale: cito a esempio il capoufficio che le sta appiccicato come un cane in calore che prova la monta appena sente odor di topa. E' sgradevole e può succedere fino a esaurimento di nervi, raramente sbotto pericoloso di violenza da parte della vittima, o, auspicabilissimo, denuncia a competenti autorità per molestia di sesso. Insomma la lista motivazionale può di molto allungarsi, e potrebbe ciascuno dir la qualunque. Ma quel che dispiace a barlafus, sinceramente più dogni altra cosa, è che queste belle femmine, giovani e men giovani ma comunque piacevoli da farci un viaggio in metropolitana tram treno o altro mezzo pubblico per tutto il tempo di sfogliarle essendo rapito, queste belle femmine, dicevo, son occasioni sprecate. Mi spiego cosa intendo: che queste signore così meravigliose per me son come lampadine accese di venustà e ovunque vanno illuminando di grazia il faticoso mondo. Perché io ho fermo il convincimento che son nate appunto per motivo di diffusione della bellezza, e la bellezza è il sorriso dell'anima e va condivisa per rendere degno lo stare hic et nunc. E se c'è ombra, e se c'è tristezza, e se c'è peso nei loro cuori allora la luce della bellezza smette di irradiarsi nella terra e cessa di alleggerirla. Perché davvero io sto meglio quando anche solo per poco una di queste dee io la guardo oppure ne penetro l'aura che io non essendo distratto come i più vedo vibrare. Per me è così, e ho avuto voglia di raccontarvelo, senza pretesa di scienza esatta e definitiva che tutto è interpretabile incontinuum quello che sentiamo. Non so voi.

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