martedì 28 febbraio 2006

Due cuori fatti di parole

Due donne accomunate dallo stesso destino: mogli, madri e poetesse che una morte prematura e ingiusta ha strappato ad una vita piena. Paola Malavasi e Giovanna Sicari sono scomparse qualche tempo fa, ancora giovani: di loro ho letto alcuni versi trovati su internet. Mi sembrano belli per ricordarle. E per ricordare che le parole possono essere non solo una consolazione, una speranza, un dono (per chi resta) ma anche, soprattutto, pietre per costruire la propria esistenza: necessarie come l’aria, il pane, l’amore.


A mio figlio

Galleggiavi, ora nuoti.
Le tue spalle mi sorprendono
potenti
a filo d'acqua.
Mio girino, mio fiato
percorso del pensiero.
Se fissare alla roccia la vita
è stato ed è tenerti a galla,
finché le tue braccia forti
ti porteranno via,
sia santa la roccia
e sante le catene, i pianti
il senza fine, i limiti,
epitaffio e senso
di tua madre Paola
in terra.

Paola Malavasi


La tua calligrafia

Aspetto come ogni anno
la tua calligrafia, la primavera
la risata fresca fra noi il letto
nuovo, fra noi quella parola
di carne e di ardore
quieta liquida spontanea,
regalo potersi arrendere:
prendersi, appartarsi
accettare l’appartenenza degli adulti, rovistare
cancellare ogni dolore
cadere nella piscina, nel tuffo
nel sagrato, partecipare alla vita degnamente, chiamare,
andare fieri, con la manotesa, tersi, gentili
nel vertice di quelle cose che
si fanno senso, fortuna, salute.

Giovanna Sicari


Altro potete leggere di Paola Malavasi nella bella pagina curata da Chiara De Luca e in writers.it.
Per Giovanna Sicari, il marito Milo De Angelis, poeta, ha scritto una raccolta di poesie intitolata Tema dell’addio (ed. Mondadori). Qualche verso di Giovanna lo trovate in giro di vite e in diario di poesia.

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