martedì 10 gennaio 2006

Leggere con la matita

Da sempre mi piace leggere con la matita in mano. E’ un gesto naturale che attraversa scritture e generi diversi, temi e tomi differenti. Una pratica scolastica che ho mantenuto nel corso della mia carriera di lettore. Leggere con la matita vuol dire immaginare che ci sia qualcosa nel testo che valga una sottolineatura. Un’ evidenza visiva che dà diritto a una minuscola parte di testo di emergere dalla pagina: come dire, un plus di vita (tipo)grafica.

Uso un portamine 0.7 con mina morbida.

Mi sono accorto che il gesto di sottolineare non solo risponde ad una logica legata al testo, tipo sottolineare i passaggi chiave delle argomentazioni. Ma viene influenzato anche da fattori extra-testuali. Potrei definirla così: una particolare congiuntura emotiva, intellettuale, ambientale, estetica, umorale che mi ha spinto a fare quella determinata sottolineatura in quel momento. (Ero felice, ero incazzato, ero ironico, ero lirico, ero innamorato, ero amato, ero a letto, ero in piscina, ero sul bus, ero rilassato, chi c’era intorno a me? ecc..)
Ci sono sottolineature legate alla logica del testo, altre legate alla bellezza delle parole, altre divertenti, altre evocatiche, ecc. Così intesa la sottolineatura può diventare (a posteriori) un nuovo percorso di lettura,
soggettivo e un po’ impressionista.

Questo pretenzioso pseudo-teorico preambolo per introdurvi alcune sottolineature che rilette a distanza di anni mi piacciono ancora molto.

“dal pugno a un cuore”
in una poesia di Bartolo Cattafi, Prince’s Street

“L’appretto assume il carattere di un errore culturale.”
in Per una critica della economia politica del segno di Jean Baudrillard

“La mia vita non è qualcosa che si debba misurare. Né il salto del capriolo né il sorgere del sole sono delle prestazioni.”
in Il nostro bisogno di consolazione di Stig Dagerman

“quanto tempo durerà la mia straordinaria abilità nell’evitare me stesso?”
in Boccalone di Enrico Palandri

“il sapere della Selva, cioè della vita”
in Essere uomini di Claudio Risé

“Non mi sono mai sposato” dice il Professore. “Ho sempre vissuto à la carte”.
In La versione di Barney di Mordecai Richler

Cessa di fare il male;
Impara a fare il bene;
Purifica il tuo cuore:
Questa è la via dei Buddha.
in Lo Zen di Alan W: Watts

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