giovedì 29 settembre 2005

Il lemma, il dramma: finale à la barlafùs

Mentre già si profilava all’orizzonte l’happy end per quello che passerà alla storia dell’editoria come “il caso del quartino mancante”; mentre già il top-management della casa editrice Zanichelli, da me all’uopo contattata, si dimostrava disponibile a sostituire gratuitamente il “vocabolario fallato”; mentre insomma, per una volta nella vita, tutto stava filando per il meglio, ecco che il plot cambia finale.

Poiché il cuore è uno zingaro e prova un’istintiva simpatia per tutti gli zingarelli, ho deciso di tenere quello del 2003 con il suo bel “fallo”. Il mio vocabolario ha un difetto, è vero, ma è proprio questo che lo rende diverso: un unicum.

A questo punto del nostro rapporto, dopo quasi quattro anni di frequentazione non me la sento proprio di liquidarlo così su due piedi come fosse un instant-book o un best-seller da edicola.

Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicini in questa vicenda e ringrazio pubblicamente la Zanichelli (che si merita il link!).

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il futuro copista che non mancherà di esemplare dal tuo zingaro, darà il via ad un bel nuovo pollone della tradizione: la via filologica all'entropìa.
A non voler calcolare la spiacevole catena di rimproveri che il povero willy - cui non sarà risparmiata la compagnia di edipo - prenderà ad inanellare il giorno in cui guadagnerà coscienza delle lacunose premesse paterne, remota origine di quel malessere lessicale che gli amici crudeli diranno "impercettibile e tuttavia innegabile zoppìa".
Ma il cuore è uno zingaro incosciente!!
E noi ti siamo amici.

marco fossati ha detto...

sfiori l'ineffabile, come sempre.