giovedì 27 gennaio 2005

Il fatto che io sia sopravvissuto

Il fatto che io sia sopravvissuto, e sia ritornato indenne, secondo me è dovuto principalmente alla fortuna. Solo in piccola misura hanno giovato fattori preesistenti, quali il mio allenamento alla vita di montagna, ed il mio mestiere di chimico, che mi ha concesso qualche privilegio negli ultimi mesi di prigionia. Forse mi ha aiutato anche il mio interesse, mai venuto meno, per l’animo umano, e la volontà non soltanto di sopravvivere (che era comune a molti), ma di sopravvivere allo scopo preciso di raccontare le cose a cui avevamo assistito e che avevamo sopportate. E forse ha giocato infine anche la volontà, che ho tenacemente conservata, di riconoscere sempre, anche nei giorni più scuri, nei miei compagni e in me stesso, degli uomini e non delle cose, e di sottrarmi così a quella totale umiliazione e demoralizzazione che conduceva molti al naufragio spirituale.

Primo Levi Novembre 1976


Da Se questo è un uomo, Primo Levi, Einaudi.


Il 27 gennaio 1945 vennero aperte le porte del lager di Auschwitz. Fu la scoperta di un orrore senza rimedio. Oggi, per conoscere e rispettare la memoria, potete visitare il sito olokaustos, curato da Giovanni De Martis, presidente dell’associazione Olokaustos di Venezia. Qui a Monza, tra le altre iniziative, è allestita una mostra fotografica al teatro Manzoni nei giorni 27 e 28.

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